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RECENSIONE 'CELEBRE' DI MAUD VENTURA - SEM

18:00

 

Celebre * Maud Ventura * SEM * pagg. 368


Cléo è cresciuta in una famiglia franco-americana, entrambi i genitori sono professori universitari un po’ annoiati dalla vita e parecchio scontati. Lei invece, da quando è bambina, coltiva un sogno: diventare una cantante famosa. Voce, carisma e capacità espressive non le mancano. In più, la doppia origine potrebbe aggiungere quel tocco di fascino internazionale. Il vero ingrediente, però, è un altro: l’ossessione di farcela a tutti i costi. Passano gli anni e Cléo supera ogni ostacolo che le si presenta davanti, accumulando ferite e fallimenti senza mai mollare. Finché, con grande sorpresa di molti tranne che sua, diventa una star mondiale. Ma la strada che ha percorso per raggiungere il successo è lastricata di risvolti oscuri. Le amicizie, gli amori, il sesso: in nessuna di queste sfere Cléo è riuscita a darsi all’altro in maniera autentica; tutto è sempre stato condizionato dall’unico e implacabile scopo di conquistare la celebrità. Mentre il pubblico ne adora la facciata di artista scintillante, il dietro le quinte della sua esistenza è un incubo privato e lavorativo in cui la vera Cléo risulta una persona arrogante e incapace di empatizzare, un’insopportabile vessatrice che pretende l’impossibile dai suoi collaboratori. Così, di pari passo al trionfo, cresce anche il suo ego smisurato, fino a perdere il controllo in una spirale perversa che le farà commettere azioni irreparabili.




Quando ho letto 'Mio marito', ciò che mi aveva conquistato era stato un inaspettato colpo di scena. 
Ciò che ha dominato in me in questa lettura invece, è stata la profonda irritazione causata dalla protagonista assolutamente odiosa. 
Essendo un romanzo incentrato su un solo personaggio, non ho avuto neanche la possibilità di prendere respiro spostando l'attenzione su altri. Giustamente gli occhi dovevano essere incentrati solo su di lei: Cléo Louvent. 

Nasce già con un obiettivo preciso: avere successo, diventare famosa e fare di tutto per restarlo più a lungo possibile. Con questa meta ben chiara, la sua vita si sviluppa in quell'unica direzione. Quello è tutto ciò che conta. Sfruttando il suo talento per il canto, Cléo costruisce la sua carriera. Niente è spontaneo e anche quando sembra di vivere delle coincidenze, queste  in realtà nascono da piani ben studiati nella testa della ragazza. Tutto ciò a un prezzo elevato perché per raggiungere il podio e rimanerci, occorre non essere ostacolati da nessuno, occorre ridurre allo stretto necessario la presenza degli altri.

 
Maud Ventura ha centrato in pieno il personaggio dandole anche in questo romanzo, oltre che nella vita narrata, tutto il palcoscenico. Le figure che girano attorno a Cléo sono marginali e l'unica loro funzione è alzare sempre di più il piedistallo dove Cléo è salita. 
Fino alla fine mi ha tenuta incollata solo perché aspettavo il finale sorprendente e c'è stato, ma io ero assolutamente certa che sarebbe stato un altro. Una mia convinzione, poi rivelatasi errata, ma secondo me generata dal mio subconscio alimentato dalla idiosincrasia che ho sviluppato per la protagonista. 

La Ventura sembra abbia scritto una lunghissima iperbole di un fenomeno assolutamente attuale, soprattutto da quando l'uso dei social ha preso piede. Per questo a lei il merito dopo aver lasciato di stucco con il finale, di aver generato anche degli interrogativi su come il far prevalere l' "io" comporti spesso il calpestare "gli altri" per poi trovarsi nella profonda solitudine.

Di contro, ci sono stati diversi passaggi che mi hanno stancata perché fatti di innumerevoli e ripetitivi elenchi. 



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