RECENSIONE 'VIA COL VENTO' DI MARGARET MITCHELL - NERI POZZA

14:00

 

Via col vento * Margaret Mitchell * Neri Pozza * pagg. 1194





Opera pressoché unica di Margaret Mitchell, nata ad Atlanta nel 1900 e cresciuta ascoltando i racconti dei veterani della guerra di Secessione, «Via col vento» conquista i lettori di tutto il mondo grazie a una trama avvincente caratterizzata da colpi di scena, rovesci di fortuna e da un'appassionata storia d'amore; trama che portò i critici a parlare di Grande Romanzo Americano e a osare il paragone con Tolstoj. Ma a rendere straordinarie queste pagine è soprattutto l'anticonvenzionale protagonista: Scarlett O'Hara, la viziata e volubile ereditiera della grande piantagione di Tara, la quale, contando sulle sue sole forze, dovrà cavarsela mentre l'esercito nordista avanza in Georgia. A oltre ottant'anni dalla sua pubblicazione, «Via col vento» è considerato un intramontabile classico, al punto che anche chi non ha mai avuto il piacere di approcciarsi al romanzo ricorderà, grazie all'omonima versione cinematografica, una manciata di battute ormai divenute celebri: il «non soffrirò mai più la fame» pronunciata da Scarlett stringendo un pugno di terra; il «francamente me ne infischio» sul finale, e la stizza e la speranza di «domani è un altro giorno». Con il presente volume viene riproposta l'edizione integrale in una nuova traduzione che punta non solo a ripristinare la versione originale del romanzo, ma anche a rinnovare la traduzione italiana del 1937, oggi terribilmente "agée" poiché vittima dell'autarchia linguistica imposta dal fascismo. Seguendo il costume dei nostri tempi, la nuova traduzione lascia in originale i nomi di personaggi, di istituzioni e i toponimi, e utilizza termini stranieri ormai ampiamente diffusi in italiano. Soprattutto, introduce un radicale e importante cambiamento nel modo di parlare degli schiavi, che, nelle traduzioni italiane precedenti, sia del romanzo sia del film, sfiorava il grottesco. In questo modo, i lettori di oggi potranno godere appieno di ogni sfumatura di un romanzo leggendario che dalla sua pubblicazione non ha mai smesso di appassionare e conquistare nuove generazioni.



Ho già scritto che non amo leggere libri dopo aver visto il film. Figuratevi quanto questo possa essere vero se il titolo in questione è "Via col vento"; film che vinse otto oscar nel 1940 e con il maggiore incasso nella storia del cinema per più di venticinque anni.
La sua trasmissione in televisione mi vedeva impegnata solo per le prime due ore. Non riuscivo ad andare più avanti. Subentrava la noia.
Mi rendo conto, a distanza di anni, e dopo aver letto il romanzo che, quel film, non era adatto a una ragazza da poco adolescente e attratta solo dall'aspetto romantico della pellicola  o dalla visione di abiti pomposi che avvolgevano vitini da vespa.
L'ho capito ora, leggendo le quasi 1200 pagine, che Via col vento non è un romanzo d'amore. Confinarlo, chiuderlo in limiti ristretti di corteggiamenti, promesse di matrimonio, delusioni e vendette, sarebbe altamente riduttivo. 

Via col vento è un romanzo storico che, Margaret Mitchell scrive nel '36.

 La Storia è quella della guerra civile americana del 1861: nordisti e sudisti si scontrano e l'obiettivo principale è difendere l'Unione, ma a questo si aggiungerà anche quello dell'abolizione della schiavitù.

Su questo scenario la scrittrice fa muovere la protagonista principale Scarlett O'Hara, ragazza viziata, attaccata al denaro, pronta a qualsiasi cosa pur di raggiungere i suoi obiettivi.
Questa era la Rossella (il nome nell'adattamento cinematografico era questo) che io conoscevo, ma era una conoscenza assolutamente superficiale e che solo la lettura ha cambiato totalmente.
L'analisi psicologica della protagonista in primis, ma anche degli attori principali è scrupolosa, rigorosa e tutti sono stati da me visti con occhi diversi. 
Cosa non avevo notato? La sua caparbietà, la tenacia e testardaggine che si scontrano vittoriose contro il pregiudizio dell'epoca, generando una forza dirompente che lascia di stucco tanti. 

La figura di Melanie, nello specifico, mi ha sorpreso particolarmente. Il confronto con la trasposizione su pellicola per me è inevitabile e quando ho letto di una persona che non era buona perché infantile o immatura, ma buona perché in lei non albergava veramente malizia, ma solo desiderio profondo di serenità per tutti, mi sono ritrovata inaspettatamente a piangere.

I personaggi maschili di certo non escono vittoriosi. I due che si affiancano a Scarlett, Ashley e Reth, sono l'uno il contrario dell'altro, ma entramie si riveleranno essenziali per l'evoluzione di Scarlett.

Gli avvenimenti storici non sono un semplice sfondo. Delineati in maniera precisa, ma mai noiosa, sono l'ossigeno che dà fuoco alle vicende che, da sole, sarebbero state probabilmente, un semplice romance d'altri tempi. 
Mi unisco al gruppo di coloro che raccomandano la lettura di questo classico e non crediate che, avendo visto il film, non ne valga la pena. Il libro è veramente tutta un'altra storia!









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