RECENSIONE 'L'ASSASSINO È TRA LE RIGHE' DI JANICE HALLETT - EINAUDI
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L'assassino è tra le righe * Janice Hallett * Einaudi * pagg. 552 |
L'assassino è tra le righe: il giallo cosy che ha cambiato il modo di concepire il poliziesco moderno. Vincitore dei premi letterari piú prestigiosi. 500 000 copie vendute in Inghilterra. Caro lettore, in queste pagine troverai i documenti necessari per risolvere un caso. Tutto inizia con la comparsa di due nuovi membri della cittadina di Lockwood, nella campagna inglese, e termina con una tragica morte. Per il brutale omicidio qualcuno è già stato condannato ed è in prigione, ma sospettiamo che potrebbe essere innocente. L'impressione è che segreti ben piú oscuri debbano ancora essere svelati. L'assassino, se fai attenzione, si è tradito. E le prove sono qui, tra le righe, basta saperle leggere. Se vuoi scoprire la verità non ti resta che accettare la sfida e cominciare l'indagine. «Cosí intelligente e ingegnoso che non riuscirete a staccarvene» (Mail on Sunday). Lockwood – cosí tranquilla e pittoresca – sembra il posto ideale per mettere radici. O almeno questo è quello che pensa Sam, un'infermiera appena tornata dall'Africa, decisa a lasciarsi alle spalle brutti ricordi. C'è persino una compagnia teatrale, perfetta per fare conoscenze e distrarsi un po'. Ma tra le stradine acciottolate di Lockwood non tutto è privo di ombre. Issy, la collega che ha introdotto Sam nella filodrammatica, dà l'impressione di nutrire per lei un morboso interesse. C'è poi una strana raccolta fondi lanciata dalla famiglia Hayward – la piú ricca della città – che pare nascondere altro. Qualcuno inizia a fare domande in giro, troppe, e lo uccidono. Un colpevole viene subito trovato, ma due giovani studentesse di Legge, Charlotte e Femi, sono convinte che qualcosa non quadri. Eppure la verità, lo sentono, è davanti ai loro occhi.
I romanzi epistolari non mi hanno mai entusiasmato.
La loro struttura tipica mi ha portato sempre ad avvertire un senso di frammentarietà nella storia e quindi mai un coinvolgimento pieno.
Pensare che, l'evoluzione della classica lettera in e-mail, messaggi, o chat di WhatsApp potesse attenuare questa discontinuità è stato un errore.
La Hallett ci presenta un giallo che sicuramente, raccontato attraverso le comunicazioni intercorse tra i vari personaggi, si è rivestito di originalità, ma non è bastato per catturarmi.
La storia si svolge a Lockwood, una piccola comunità che si dà da fare, soprattutto nel campo artistico.
La gran parte dei protagonisti infatti, fa parte di una compagnia teatrale e i loro talenti verranno utilizzati anche quando, il presidente dell' associazione farà presente una sua esigenza: la nipotina è ammalata e occorre un'ingente somma per acquistare medicinali atti a curarla. La macchina della solidarietà si mette in moto, ma trova un intoppo, anzi, più di uno che poi, porterà a un omicidio da risolvere.
Gli attori coinvolti sono tanti, forse troppi e se da un alto l'elenco presente a un certo punto del romanzo unito ai miei appunti, mi ha aiutato a districarmi in mezzo alla folla, in altri, in quella stessa folla, io mi sono persa.
Quindi struttura e numerosità dei personaggi hanno contribuito a non farmi cogliere dinamiche, piccoli colpi di scena (che ho capito solo dopo) e indizi sparsi qua e là (soprattutto quelli temporali).
Non mi sento di attribuire, in tutta onestà, la delusione provata all'autrice. Credo che il problema sia proprio nel mio rapporto con i romanzi che presentano questo tipo di impalcatura.
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