RECENSIONE 'UN'ORA' DI CHRISTIAN BERGAMO - RIZZOLI

14:00

Un'ora * Christian Bergamo * Rizzoli * pagg. 276

 


Una volta all’anno il tempo si ferma, regalandoci un’ora in cui tutto è possibile. È ciò che succede a fine ottobre, nel passaggio dall’ora legale a quella solare, ed è in questo momento sospeso che nasce la storia di Diego e Camilla. I due si incontrano in un bar neanche ventenni, allo scoccare dell’ora solare, e sullo scadere del loro tempo insieme si fanno una promessa: ritrovarsi tutti gli anni nello stesso posto per vivere quell’ora che in realtà non esiste, senza vedersi mai oltre quello spazio sicuro e senza mai parlare di sé al passato e al futuro. Un qui ed ora in cui si annida l’affetto di cui hanno bisogno, in cui prendersi una pausa da un’esistenza che, nelle sfide quotidiane, può logorare anche i sogni e gli affetti più forti. Lucio, il proprietario del locale, da dietro il bancone è arbitro e testimone dell’accordo: anno dopo anno li osserva e li ascolta tra una sigaretta e un bicchiere, senza mai immischiarsi, provando a immaginare le loro vite e a indovinare chi siano davvero fuori da quelle quattro mura dove hanno deciso di prendersi una pausa da ciò che li aspetta tutti i giorni. E la loro relazione diventa così per lui un’occasione inattesa per riflettere sulla propria realtà.



Immaginate di seguire una serie televisiva le cui puntate escono una volta l'anno, stesso giorno e stessa ora. Immaginate la trepidazione e l'ansia nell'attendere così tanto per vedere come andrà a finire questa storia che ti ha preso particolarmente. Chi è appassionato di serie o chi si è affezionato a una serie in particolare, può ben comprendere questo stato d'animo.
È lo stesso stato d'animo che vive Lucio, solo che non sta guardando una serie tv, ma la storia di Diego e Camilla che, ogni anno, al solito orario e, per un'ora esatta, si delinea nel locale che gestisce ormai da tempo. 

Era tutto lì il loro rapporto, una storia compressa in un'ora all'anno, non un'ora qualunque bensì quella risucchiata da una convenzione statale



Perché Lucio è così attratto da queste due figure che si incontrano una sola volta all'anno, quando scatta l'ora solare? Perché per Lucio sono uno specchio in cui riflettersi e l'immagine di ciò che avrebbe voluto vivere lui.


Lucio ha sempre dato importanza vitale al tempo, al qui e ora. Non a casa una parete del bar è piena di orologi fermi, ognuno a un'ora diversa.
Chiunque, consumando un tiramisù o bevendo un cocktail potrebbe incrociare il proprio sguardo con delle lancette che indicano un'ora che forse ha segnato la propria vita.


Mi ha stupito Bergamo. Con una storia semplice e scorrevole, ci piazza riflessioni sul tempo, sul vivere il momento presente, sull'importanza di riconoscere e vivere la felicità, ma senza illuderci di poter avere un'esistenza senza rimpianti. Perché, in fondo, è davvero semplice vivere il qui e ora consci di ciò che si sta vivendo? È davvero così facile riconoscere la felicità?
L'autore ci insinua il dubbio raccontandoci di vite che sfidano il tempo, forse su una struttura narrativa non originale, ma sicuramente travolgente grazie anche a una penna affascinante.






P.s. Menomale che c'è il passaparola tra noi amanti della lettura e delle belle storie. Diversamente, non avrei saputo dell'esistenza di questo libro. Non ho visto neanche stories con solo lo spacchettamento (capisciammè)

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