RECENSIONE 'TEMPI DURI PER I ROMANTICI' DI TOMMASO FUSARI - MONDADORI

14:00

Tempi duri per i romantici * Tommaso Fusari * Mondadori * pagg. 204



 


Stefano ha ventidue anni e una vita tranquilla. Simpatico, belloccio e con la battuta sempre pronta, divide il suo tempo tra le serate a Trastevere con gli amici, il lavoro che non ama particolarmente ma che gli permette di avere una casa tutta per sé, le polpette piene d'amore di mamma e la storia con Michela. Sembrerebbe andare tutto per il verso giusto eppure a Stefano qualcosa non torna. Non può fare a meno di sentirsi incompleto, fuori posto, fuori cuore. Stare con Michela gli ha fatto capire che "con una donna puoi ridere, mangiare, guardarci un film, scoparci tutta la notte, prenderci il caffè insieme e correre comunque il rischio di non amarla". Perché l'amore vero è un'altra cosa. E sta da un'altra parte. Allora succede che ritrovare un dischetto di cartone con sopra disegnato un pettirosso dia uno strattone alla sua vita costringendolo a ripensare a quando, dieci anni prima, era poco più che un bambino. E a ricordare quegli occhi scuri e profondi, quelle lentiggini che diventavano una costellazione, quel modo goffo e particolarissimo di tirarsi da parte i capelli rosso fuoco. Da quel momento niente ha più senso se non andare a cercarla, ovunque sia, rischiando di perdere tutto pur di ritrovarla. Lei, Alice, il pezzo mancante, la ragazzina che ti guardava in un modo che non sai spiegare, in un modo che ti sentivi subito a casa. Perché, davvero, certe volte perdersi diventa l'occasione unica e imperdibile per ritrovarsi. Perché "si possono dimenticare episodi, eventi, parole, canzoni, ma mai le persone che ci hanno fatto del bene".



Un motivo c'era per cui non leggevo ancora questo libro, pur avendolo da tempo: perché Fusari mi aveva già fatto soffrire con "Promettimi che imparerai a nuotare" e il rischio di rivivere quella sofferenza era alto. Poi, costretta, nel vero senso della parola, da La Libridinosa (pena: non mi avrebbe più rivolto la parola. Ops! Forse avrei potuto approfittarne), ho dovuto leggerlo!

L'ho iniziato con un'ansia addosso.
Sapevo di dovermi procurare dei fazzolettini e, purtroppo, sono serviti.

Stefano ha 22 anni, con una quotidianità scandita da lavoro, amici e casa o meglio, un buco di casa che però lo ha portato a staccare il cordone ombelicale dalla famiglia. Lì ha lasciato però un capitolo della sua vita, quello con Alice. Si conoscono a 12 anni. Viviamo la loro conoscenza e poi ci ritroviamo dieci anni dopo. Alice diventa il pezzo mancante di quel puzzle che è la vita di Stefano e, per darne senso e completarsi, sente che deve necessariamente trovare quel pezzetto. 

Un salto nel vuoto, ma "Gli amori veri nascono dai salti nel vuoto". 

Si possono dimenticare episodi, eventi, parole, canzoni, ma mai le persone che ci hanno fatto bene.


E anche stavolta Fusari mi ha catturata e conquistata con la capacità di raccontare i sentimenti attraverso espressioni semplici. Niente frasi auliche, solo periodi che parlano di gesti compiuti, ma pregni di emozioni. Le senti, le vivi quando leggi e rivedi quello che compi ogni giorno, quello che provi ogni giorno sperando che gli occhi dell'altro siano come quelli di Stefano.




Fusari racconta dell'amore, della felicità, ma in modo realistico e, sappiamo bene che non è sempre tutto "rose e fiori".


Ho sempre pensato che le paure che si hanno da grandi non sono nient'altro che la trasformazione di quelle che avevamo da piccoli. Le paure mutano insieme a noi… semplicemente non le chiamiamo più "mostri sotto il letto". A volte le chiamiamo "ricordi". Altre volte i mostri sotto il letto non sono nient'altro che promesse non mantenute. 



Un breve romanzo, ma carico di emozioni disturbanti, in grado di sballottarti come un peluche in lavatrice.



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