RECENSIONE 'MAI STATI COSÌ FELICI' DI CLAIRE LOMBARDO - BOMPIANI

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Mai stati così felici * Claire Lombardo * Bompiani * pagg. 680



Chicago, anni settanta. David sta per iscriversi a medicina quando incontra Marilyn, studentessa di letteratura. Grande amore istantaneo, rapide nozze, tre figlie in rapida successione, poi, a distanza, la quarta. Una bella casa nei sobborghi; lui medico di famiglia, lei madre a tempo pieno, poi alla guida di un negozio di ferramenta. La fatica ordinaria della vita quotidiana, e quell'amore incrollabile, capace di rinnovarsi, di riaccendersi, di superare le secche e correre rischi e riprendere la sua strada. Una storia esemplare. Ma se i tuoi genitori sono stati così fortunati, o così abili, o tutt'e due le cose, non è detto che tu riesca a imitarli. Anzi. Dopo un'adolescenza complicata Wendy, la primogenita, vedova troppo presto di un marito adorato, cerca vie di fuga nell'alcol e nel sesso facile. Violet rinuncia alla carriera da avvocato per fare la mamma perfetta e scoprire che non lo è. Liza, accademica in carriera, aspetta un bambino che forse non vuole da un uomo che forse non ama. E Grace, la più piccola, nasconde i suoi fallimenti alla famiglia e diventa schiava delle sue stesse bugie. Liti e silenzi, confessioni e non detti, solidarietà e strappi sono le luci e le ombre di tutte le famiglie: niente di strano in questo. Ma l'arrivo di Jonah, quindicenne ombroso dato in adozione da Violet quando era troppo giovane per occuparsene, riporta a galla molte verità nascoste e rischia di incrinare per sempre la gioia inevitabile dei Sorenson.




Mai stati così felici è un romanzo sulla vita.
La vita così com'è.
La sua straordinarietà nel suo vivere ordinario. 
La Lombardo è stata in grado di rappresentarla in maniera così naturale, così semplice da divenire così sorprendente. 
Una vita impersonificata dalla famiglia Sorenson. Quarant'anni di storia condensati in quasi 680 pagine, ma sono scivolate via così velocemente da sembrarne poche.

Ogni singolo personaggio ci viene presentato in maniera così approfondita che, al termine del libro mi sono sentita parte di questo nucleo formato inizialmente da Marilyn e David i capostipiti, e le loro quattro figlie.

Cosa mi ha affascinato di questo romanzo?
Una scrittura in grado di raccontare tutto nei minimi particolari, senza annoiare minimamente; la capacità di narrare l'evoluzione della vita con tutti i possibili accadimenti e ritrovarsi in ciascuno dei protagonisti e nella loro attitudine a risolvere o meno le diverse situazioni.

Non è tutto rose e fiori e ciò rende il romanzo realistico, concreto.

Ho amato profondamente il forte messaggio di speranza trasmesso nonostante i dolori che la vita ci può riservare.
Quella speranza, quella felicità che spesso dobbiamo ricercare nei gesti quotidiani che sembrano ordinari, ma che, per il forte senso di benessere e serenità che trasmettono, sono straordinari.

La sensazione di vivere nei tempi e nei luoghi dei protagonisti, non mi capita spesso di viverla. 
Questa è stata una di quelle volte.
Mi sono ritrovata tanto soprattutto in una protagonista per gli stati d'animo provati nel rapporto con le sorelle mentre in altri ho rivisto aspetti caratteriali di persone a me vicine.

Credo che, comunque, leggendo questo splendido romanzo chiunque possa rivedersi o rivedere qualcosa di familiare. 
Sicuramente questo è stato un altro punto di forza che ha contribuito a legarmi alla famiglia Sorenson e a voler abbracciare ciascuno di essi al termine del viaggio.

E anche quell'albero di ginkgo che con le sue foglie sembra voler riparare, ma non riesce a evitare la caduta di tutte le gocce, a un certo punto terminerà la sua esistenza perché tutto ha una fine, ma avrà rilasciato nel terreno tracce del suo passaggio entrando così nell'eternità.



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