RECENSIONE L'UOMO CHE METTEVA IN ORDINE IL MONDO
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L' UOMO CHE METTEVA IN ORDINE IL MONDO * Fredrick Back,am * Mondadori editore * pagg. 322 |
Ove ha 59 anni. Guida una Saab. La gente lo chiama "un vicino amaro come una medicina" e in effetti lui ce l'ha un po' con tutti nel quartiere: con chi parcheggia l'auto fuori dagli spazi appositi, con chi sbaglia a fare la differenziata, con la tizia che gira con i tacchi alti e un ridicolo cagnolino al guinzaglio, con il gatto spelacchiato che continua a fare la pipì davanti a casa sua. Ogni mattina alle 6.30 Ove si alza e, dopo aver controllato che i termosifoni non stiano sprecando calore, va a fare la sua ispezione poliziesca nel quartiere. Ogni giorno si assicura che le regole siano rispettate. Eppure qualcosa nella sua vita sembra sfuggire all'ordine, non trovare il posto giusto. Il senso del mondo finisce per perdersi in una caotica imprevedibilità. Così Ove decide di farla finita. Ha preparato tutto nei minimi dettagli: ha chiuso l'acqua e la luce, ha pagato le bollette, ha sistemato lo sgabello... Ma... Ma anche in Svezia accadono gli imprevisti che mandano a monte i piani. In questo caso è l'arrivo di una nuova famiglia di vicini che piomba accanto a Ove e subito fa esplodere tutta la sua vita regolata. Tra cassette della posta divelte in retromarce maldestre, bambine che suonano il campanello offrendo piatti di couscous appena fatti, ragazzini che inopportunamente decidono di affezionarsi a lui, Ove deve riconsiderare tutti i suoi progetti. E forse questa vita imperfetta, caotica, ingiusta potrebbe iniziare a sembrargli non così male...
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"La morte è una cosa curiosa. Viviamo tutta la vita come se non esistesse, ma il più delle volte è una delle ragioni in assoluto più importanti per vivere. Alcuni di noi ne diventano consapevoli così in fretta che vivono più intensamente, più ostinatamente, e in maniera più furiosa. Altri necessitano della sua costante presenza per sentirsi vivi. Altri ancora finiscono per accomodarsi nella sua sala d'attesa molto tempo prima che lei abbia annunciato il suo arrivo. La temono, eppure la gran parte di noi teme soprattutto l'eventualità che colpisca qualcun altro, qualcuno a cui vogliamo bene. Perché la più+ grande paura legata alla morte è che ci passi accanto. Che si prenda chi amiamo e che ci lasci soli."
Ove. una di quelle persone con le quali è facile litigare perché apparentemente arrabbiato con il mondo soprattutto quando questo diventa ostacolo al compimento del suo progetto: porre fine alla sua vita. E così conosceremo questo mondo che gli fa da ostacolo:
- Parveneh: la vicina in procinto di partorire e desiderosa dell'aiuto di Ove dato che, il marito non è poi un grande con la messa in funzione del suo cervello;
- Jimmy: l'altro vicino, in carne, desideroso di dare affetto;
- Anita e Rune: i vicini storici, quelli conosciuti quando la zona non era ancora del tutto abitata;
- Adrian e Mirsad: due ragazzi che cercano il coraggio di dare una svolta alle loro esistenze.
Saranno loro a dare un senso alla vita di Ove. Vita segnata dalla perdita di Sonja, la sua amata moglie.
La visita al cimitero, scoprendo la lapide dalla neve che si ostina a cadere e a coprire la foto del suo amore, è un appuntamento che spera non abbia più luogo. Ove vuole raggiungere Sonja.
Fredrick Backman, con una scrittura asciutta, scava nell'animo di quest'uomo per nulla amabile e amorevole. Scontroso, abitudinario, ligio alle regole e per nulla intransigente con chi quelle regole non le rispetta. Non disturbate Ove, rispettate le varie norme e tutto filerà liscio.
MA poi, perché questo mondo decide che la presenza di Ove sia così necessaria? Perché il suo operato diventa fondamentale per l'esistenza del mondo stesso? Forse perché Ove, in fondo, ha un cuore grande?
Sarà stata proprio la scrittura semplice, con qualche punta di riflessioni più profonde qua e là a sorprendermi, svelandomi l'animo di un uomo che ha portato a termine la sua missione: mettere in ordine il mondo e farmi piangere alla fine della lettura.
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