RECENSIONE IL RESPIRO DELLE ANIME
18:25
IL RESPIRO DELLE ANIME * Gigi Paoli * Giunti editore * pagg.416 |
E' una torrida mattinata di luglio, le scuole sono ormai chiuse e sulle strade semideserte di Firenze e dintorni è calato un silenzio irreale, ma Carlo Alberto Marchi, tenace cronista e instancabile padre-single, continua inesorabilmente a svegliarsi alle sette e dieci. Non resta che mettersi in viaggio verso ''Gotham City'', l'avveniristico Palazzo di Giustizia nella periferia della città - nonché uno dei dieci edifici più brutti del mondo secondo svariate classifiche - e andare a caccia di notizie sull'allarmante ondata di morti per overdose che negli ultimi mesi ha colpito la città. Un'inchiesta con cui il direttore del ''Nuovo Giornale'' sta marcando stretti il reporter e il suo collega, ''l'Artista'', che con la loro tendenza all'insubordinazione non godono certo delle sue simpatie... Ma a scombinare l'agenda di Marchi arriva una notizia che gli fa subito drizzare le antenne: nella notte, a pochi passi da Gotham, un ciclista è stato ucciso da un'auto pirata scomparsa nel nulla. Un banale incidente? Solo all'apparenza. Perché se si aggiunge che la vittima era il dirigente americano di una nota azienda farmaceutica, e che solo pochi giorni prima era rimasto coinvolto in una retata in un ambiguo locale del centro, il caso si fa piuttosto interessante. Molte e intricate sono le piste che si aprono davanti alle forze dell'ordine e a chiunque abbia voglia di vederci chiaro: una lugubre villa dalle finestre murate, un misterioso iPhone placcato d'oro, un barbone che forse dice la verità, un pericoloso boss della malavita... Marchi si troverà alle prese con l'inchiesta più complessa, torbida e inquietante della sua carriera.
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Continuano le indagini di Carlo Alberto Marchi e questa volta ci troviamo dinanzi ad una spy story che sembra avere i connotati di un "semplice" omicidio stradale.
Gigi Paoli continua a piacermi, a sorprendermi e non solo con i colpi di scena, ma anche con quelle puntate storiche nella città di Firenze. Ho amato, in particolar modo, i cenni alla Firenze chiamata "città dei cimiteri" e all'origine del nome "Isola dei morti".
In sottofondo un Carlo Alberto padre che si trova a gestire, da solo, una figlia adolescente. E ho detto tutto.
Sarà sempre lui ad aiutare nelle indagini e, stavolta, dovrà sacrificare la voglia di raccontare, di scrivere sul giornale in nome di una promessa fatta e per permettere il giusto corso alle indagini.
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